Buon Natale da Fr. Bozza Claudio

 

                                                                            

PapàFiglio

 

Ogni anno facciamo il presepe…

Sappiamo bene che il Signore si manifesta: come un bambino indifeso, senza culla,senza casa, lontano dalla sua patria.
In quegli occhi il mistero; mistero di un Dio cha tanto ama la nostra umanità da farsi uno di noi, il più piccolo e il più povero degli uomini.
Quegli occhi ci aprono il cuore ad accoglierlo, perchè Natale non è una bella storia da racontare, ma una chiamata forte di Dio per Noi,  Qui,  Oggi.

Accoglierlo, dipende da ciascuno di noi!

Presepe

Cari amici/e che mi accompagnate con le vostre preghiere,
un caro saluto a ciascuno di voi.
Il Santo Natale è ormai alle porte, a breve sarete invasi da bighietti augurali, regali e quant’altro.  Io non ho nulla di tutto ciò ma con il cuore vi offro il mio messaggio di Natale, un vita donata per gli altri, lontano dall’Italia ma gioioso della mia vita missionaria. Ho raccolto il mio messaggio nei seguenti punti.
Sud Sudan. Papa Francesco, durante l’Angelus del 11 Nov 2019 ha avuto un pensiero speciale al caro popolo del Sud Sudan: “in questi giorni il Paese è stato colpito da ingenti inondazioni a seguito delle quali circa 490mila minori hanno bisogno di assistenza umanitaria. Un’emergenza che si aggiunge alla precaria situazione politica che vede ancora in stallo la trattativa tra il presidente Salva Kiir e l’ex leader ribelle Riek Machar per formare un governo di unità nazionale”.
A tal proposito il Pontefice ha ricordato il ritiro spirituale per le Autorità del Paese, svoltosi in Vaticano nell’aprile scorso,  ha poi rinnovato il suo invito a tutti gli attori del processo politico nazionale, a cercare ciò che unisce e a superare ciò che divide, in spirito di vera fratellanza”, esortando tutti a pregare per il Sud Sudan. Inoltre ha annunciato il desiderio di visitare il paese il prossimo anno. Accogliamo  l’invito del Santo Padre, preghiamo tutti per la pace in Sud Sudan affinche non rimanga solo annunci sterili ma porti d’avvero pace, sviluppo e fraternità per la nostra gente.
Mapuordit Hospital. Il 2019 che si avvia alla conclusione è stato un anno non facile per l’ospedale dal punto di vista economico. In più occasioni ci siamo trovati in difficoltà al punto tale da non aver soldi da pagare i nostri lavoratori. Per fortuna la Provvidenza esiste e si rende visibile in tante persone generose che nel corso dell’anno ci hanno sostenuti aderendo alla campagna fondi “un letto per Mapuordit Hospital” A tutti voi vorrei esprimere il mio sincero e affettuoso GRAZIE, che nonostante le numerose difficoltà e restritezze economiche di questo periodo, continuate a sostenerci e siete impegnati a raccolgliere fondi.
L’ospedale di Mapuordit è un sogno da realizzare giorno per giorno. Un luogo in cui vorrei che tutti i poveri e gli ammalati venissero accolti e curati. Vorrei poter fare di più per questa gente, che non ha nulla e soffre per malattie facilmente curabili, se solo ci fossero i mezzi.
Gli ospedali pubblici hanno poche medicine, quelli privati sono troppo costosi.
Ecco perché penso, ostinatamente, che il nostro ospedale sia un segno di speranza per questa gente. Non ci sarà tutto, ma facciamo il possibile. Anzi, l’impossibile.
Messaggio. Durante gli otto anni trascorsi a Verona, ho scoperto che il male che accomuna un numero sempre crescente di persone è la solitudine. È il paradosso del mondo contemporaneo: la società della comunicazione è diventata una società della non-comunicazione. Persone che si sentono sole pur in mezzo a mille altre e con centinaia di “amici” sui social. La società del benessere è diventata la società del malessere: un mondo in cui si punta al denaro, al piacere, al successo, ma che sprofonda silenziosamente e vertiginosamente nell’inquietudine.
Una delle prime cose che impariamo da piccoli è che, se ci feriamo nel corpo, dobbiamo subito pulire, disinfettare, curare, altrimenti la ferita s’infetta e genera conseguenze dolorose per tutto il fisico. Eppure, nessuno ci dice come riconoscere e curare le ferite del cuore.  Le ferite del cuore sono le più difficili da curare. Il tempo può essere un fattore importante ma molto di più circondarsi da amici veri che praticano l’esercizio dell’ascolto e della correzione fraterna. In questo esercizio di ascolto e di incontro tra amici vi annuncio che il prossimo anno nei mesi di Maggio/Luglio sarò in Italia per vacanze. Occasione bella per incontrarci, esercitare l’ascolto e la condividere delle nostre esperienze.

Un grande abbraccio a tutti!
Claudio



Data pubblicazione: 24/12/2019

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