“Ogni Natale
è un Natale nuovo,
è una nuova offerta di amicizia
e di condivisione che Dio fa a ciascuno di noi”.
Carlo Maria Martini
Carissimi/e,
lo so, non dovrei scrivere solo a Natale ma nonostante tutti i buoni propositi mi ritrovo sempre all’ultimo minuto.
Ciò nonostante non vorrei non perdere l’opportunità di portarvi con questo messaggio i miei personali Auguri per un Gioioso Natale ed un Felice Anno Nuovo. Colgo, inoltre l’occasione per raccontarvi, in breve, quello che succede da questa parte del mondo.
Una Pace ritrovata.... Da Febbraio 2020, il più giovane paese del mondo - S. Sudan - ha un governo di transizione nazionale, che come impegno principare dovrà portare il paese alle elezioni nel 2025. Dopo lunghe ed estenuanti discussioni il Presidente Salva Kiir ha accettato di ridurre gli stati da 32 a 10 come era in origine e comunque ha imposto 3 nuove aree amministrative che potrebbe diventare motivo di tensione tra il Presidente e l’opposizione. Anche se il Presidente non ha ufficilmente spiegato e motivato la formazione delle 3 aree ammnistrative è evidente a tutti il collegamento con il riferimento alle aree petrolifere del paese dove si raccoglie circa il 98% di risorse del S. Sudan. Attualmente, il S. Sudan estrae al giorno circa 160.000 barili di petrolio greggio e con la pace ritrovata punta ad aumentare la produzione. Una pace che rimane ancora molto fragile!
A cavallo del 2019 e 2020, parte del paese è stato colpito da ingenti inondazioni a seguito delle quali circa 490 mila minori hanno avuto bisogno di assistenza umanitaria. A distanza di pochi mesi si aggiunge un altra crisi umanitaria che ha lasciato senza cibo milioni di persone con conseguenze devastati sull’intero ecosistema. Una tempesta di cavalette ha devastando interi raccolti nel Corno d’Africa. Uno scenario biblico che vede centinaia di Miliardi di insetti in grado di perdorrere 150 chilometri al giorno distruggendo la vegetazione. La peggiore invasione di cavalette degli ultimi 25 anni. Un’emergenza che si aggiunge alla fragile situazione politica del paese.
Dalle cavalette al Covid-19... Anche il continente Africano è stato colpito dal virus. Nel caso specifico del S. Sudan, le statistiche ufficili al momento ci consolano per avere un basso numero di morti ma nel caso, i contagi dovessero aumentare sarebbe un vero e proprio disatro. Come altri paesi del mondo anche il governo del S. Sudan ha adottato delle misure preventive. Nei primi mesi del 2020 sono rimasti chiusi aereporti,scuole,chiese e cancellato ogni tipo di manifestazione. Le tre regole fondamentali vengono caldamente incoraggiate; mascherina, distanza sociale e lavaggio delle mani.
Segno di speranza... Lo scenario descritto piuttosto drammatico, ci impone a tutti noi missionari comboniani presenti in S.Sudan, di essere un segno di speranza per tante persone che soffrono in particolare donne e bambini che sono i piu vulnerabili. Il nostro ospedale di Mapuordit è un piccolo e concreto segno di speranza. A questo proposito rinnovo il mio Grazie sincero a tutti voi che continuate a sostenerci attraverso la campagna fondi “un letto per Mapuordit Hospital”. Sono cosciente delle numerose difficoltà e restritezze economiche di questo periodo, ma come ha ricordato più volte papa Francesco siamo invitati tutti a tendere la mano a quanti sono meno fortunati di noi.
Il Natale che ci attende, dal mio punto di vista è certamente un Kairos, un occasione da non perdere perchè concretamente, abbiamo la possibilità almeno per una volta di celebrare il Natale con un senso di rispetto e solidarietà ricordando quanti sono morti (le ultime statistiche contano più di 50.000 persone solo in Italia). Solidarietà con il mondo scientifico, in particolare medici e operarori sanitari che sono in trincea a fronteggiare la pandemia e sarebbe bello percepire un atteggiamento responsabile di coesione nazionale da parte di ogni cittadino italiano in questo momento di emergenza.
Il Natale che ci attende, è un occasione per approfondire la nostra umanità. Ricordo di aver letto una recensione di un libro in cui l’autore dimostra che, attraverso le varie tappe dell’evoluzione, l’uomo si è umanizzato apprendosi ai più deboli e alla realtà della sofferenza e della morte. Quando il nostro cuore si apre alla compassione, noi scopriamo una unità fondamentale del nostro essere, scopriamo ciò che significa divenire umani. La spiritualità nasce dall’essere umani, o meglio, che la spiritualità è profondamente umana e che è chiamata a forgiare tutta la nostra vita, la nostra umanità.
Il Natale che ci attende, è un occasione per liberarci da tanti pregiudizi. Abitualmente tendiamo a raggrupparci con altri che abbiano le stesse idee, la nostra stessa cultura, gli stessi obiettivi o quanto meno gli stessi interessi. Quelli che sono diversi danno fastidio. “Diverso” è lo straniero che si differenzia da noi per valori, culture, lingue, razze, educazione, religione o orientamenti politici. Quando la nostra vita è basata sui valori del sapere, del potere e del riconoscimento sociale, è difficile per noi accettare quelli che hanno valori diversi, perchè prende spazio la paura, la diffidenza e ci sentiamo più vulnerabili e incapaci di accogliere la novità.
Il Natale che ci attende, è certamente un ocassione per Amare. Amare non significa soltanto fare qualcosa per qualcuno, ma significa fargli scoprire che egli è unico, prezioso e degno di attenzione. Questo si può esprimere concretamente attraverso una presenza dolce e cordiale, con lo sguardo, con il modo di ascoltare, con la verità della parola. Papa Francesco c’è lo ricorda spesso nei sui interventi. Ogni gesto pieno di rispetto può rivelare a una persona il suo valore, anche quando questo valore si nasconde dietro un muro di rabbia, di odio o di follia.
Auguro a tutti un fruttuoso cammino verso la gioia del Natale, perché il bambino Gesù ci doni la grazia di affrontare le prove della vita con la luce della fede.
Un abbraccio,
Claudio