Carissimi tutti amici e collaboratori missionari,
Quest’anno sono a Kisangani. I superiori erano preoccupati perché ritenevano troppo gravoso e pericoloso per me, ottantenne, il viaggio per Bondo, che è difficile e pericoloso e raggiungibile solo in moto.
Ora sono a Kisangani, nella casa del nostro postulato comboniano, dove c’era bisogno di un collaboratore. Pensate che abbiamo 40 giovani studenti di filosofia che si preparano al noviziato e poi alla vita comboniana come sacerdoti. Inoltre ne abbiamo altri 10 a Butembo che si preparano come fratelli. Ora stiamo vivendo il mese missionario straordinario con particolare attenzione al tema proposto dal Papa: «Battezzati e inviati» per far conoscere la gioia che porta il messaggio di Gesù.
Il nostro postulato di Kisangani ha il più alto numero di candi-dati del nostro istituto comboniano. Rettore del postulato è un giovane confratello congolese che è coadiuvato da altri tre confratelli: un congolese, un portoghese e io, italiano. Rettore del filosofato, che è frequentato anche da altri giovani, è un fratello comboniano.
Noi, formatori, sentiamo una grande responsabilità. Mentre altrove c’è scarsità di vocazioni noi dobbiamo limitare il numero per l’incapacità di accoglierne di più. Questo limite impone, fin dall’inizio, una selezione seria. Stiamo veramente vivendo un momento di grazia molto impegnativo per il nostro istituto e per la Chiesa. Con S. Agostino ci viene un sentimento di timore di non essere all’altezza per un compito così grande e, insieme, ci rallegriamo perché sentiamo che si sta avverando il sogno di Comboni: sarà l’Africa a salvare l’Africa.
Sappiamo già che non tutti questi giovani arriveranno ad essere comboniani, tuttavia siamo sicuri che tutti avranno una formazione tale che sarà una ricchezza inestimabile per il paese. Sono giovani che stanno crescendo con grandi aspirazioni spirituali e morali sostenute dalla formazione filosofica e culturale. Giovani che hanno un grande privilegio rispetto ad altri atenei qui a Kisangani. Già constatiamo come parecchi nostri ex allievi hanno impegni importanti con influenza molto positiva nella nostra Kisangani e quelli diventati Comboniani stanno lavorando in vari campi e in varie parti del mondo. Ringrazio perciò il Signore che mi ha chiamato a questo nuovo servizio missionario anche se il partire da Bondo è stato un po’ morire. Il giorno 10, festa di S. Daniele Comboni nostro fondatore. abbiamo avuto la cerimonia di introduzione ufficiale di 12 nuovi arrivati. La durata del filosofato/postulato è di tre anni dopo i quali possono entrare nel noviziato. Chiedo una preghiera perché questi nostri giovani diventino, secondo il desiderio di S. Daniele Comboni, Santi e Capaci. Preghiamo il Signore che faccia di loro dei santi missionari innamorati di Gesù e competenti nelle varie mansioni a cui saranno chiamati.
Cari amici, che con la vostra vicinanza e collaborazione ci sostenete nel compimento del nostro servizio, vi dico un vivo grazie e as-sicuro la nostra preghiera.
In unione di preghiere, P. Lorenzo